Levante, Diodato e tanti altri artisti sono scesi in piazza il 21 giugno per un flash mob a favore dei lavoratori dello spettacolo.
Il 21 giugno è stata una festa della musica… senza musica! In piazza a Milano sono scesi molti degli artisti più importanti della nostra industria mainstream: da Levante a Diodato, passando per Manuel Agnelli e Lodo Guenzi. Tutti uniti per un flash mob che vuole accendere le luci dei riflettori sulla situazione difficile dei lavoratori dello spettacolo in questo post Coronavirus.
Vestiti a lutto, i nostri musicisti si sono riuniti in piazza Duomo a Milano per far sentire la propria voce, ma silenziosamente.
Da Levante a Diodato: il flash mob per i lavoratori dello spettacolo
“Ci siamo resi conto che, al netto dell’emergenza sanitaria, siamo esclusi come lavoratori“, ha dichiarato Anna Rita Masullo del coordinamento La musica che gira, come riferito da La Repubblica.
I lavoratori dello spettacolo non chiedono di essere ritenuti come protagonisti principali del mondo del lavoro, ma di certo di non essere dimenticati, anche perché il valore dell’intero settore cultura è grande: produce circa il 16% del pil italiano.
“Convocare gli Stati Generali dell’economia e non pensare di chiamarci, come se la cultura fosse un peso per l’Italia, non è stato corretto“, ha concluso la Masullo.
Flash mob a Milano per la musica: le dichiarazioni di Manuel Agnelli
Da Lodo Guenzi a Ghemon, da Cosmo a Manuel Agnelli, sono stati tantissimi i musicisti a scendere in piazza per far sentire la propria voce a favore delle figure professionali più deboli del settore dello spettacolo.
Spiega il neo giudice di X Factor 2020: “È una domenica importante: usare una festa per rivendicare diritti è sempre una buona cosa. L’impatto economico della musica, che è già alto, potrebbe crescere ancora se ci fossero degli investimenti e se ci fosse una chiarificazione a livello legislativo e burocratico. Poi è prioritario che ci sia un’assistenza ai lavoratori intermittenti, che non hanno gli stessi diritti dei lavoratori assunti perché non possono ricorrere alla cassa integrazione: c’è gente che a casa non lavora e non ha sussidi o sovvenzioni“.
Ecco una foto del flash mob pubblicata da Levante: